I consumi (e la qualità dell’abitare) dipendono anche dall’impianto elettrico.
Nelle nostre case sono presenti impianti di ogni tipo, tra i principali vi è sicuramente quello elettrico, forse il più importante, se non altro perché pressoché tutto, compresi gli altri impianti, sfrutta l’alimentazione elettrica.
Con la dizione impianto elettrico non intendiamo certo il solo allacciamento alla rete che distribuisce l’elettricità e nemmeno la fornitura di questa nei vani in cui abitiamo, lavoriamo o comunque dove ci serve, magari solo per l’illuminazione, come avveniva in origine.
Oggi la famiglia degli impianti si è allargata fino a comprendere letteralmente di tutto.
Si è partiti con la forza motrice, quindi realizziamo linee capaci di portare corrente di buona intensità per alimentare apparecchi capaci di svolgere lavoro, anche intenso, quali -nelle nostre case- i frigoriferi, le lavatrici, le aspirapolvere ma anche pc, radio, telefonini ed in generale tutto ciò che ha un motore, delle resistenze, delle batterie o altre forme di circuito -appunto-elettrico.
Da allora la corsa non si è più arrestata: nelle nostre case sono “arrivati” -per citare solo i principali- il telefono, il citofono, l’anti-intrusione, la televisione e la rete dati.
Da ultimo è giunta perfino la domotica, modo innovativo di gestire l’edificio utilizzando apparecchiature elettroniche che consentono il completo controllo di ogni aspetto, anche a distanza, come si dice “da remoto“.
Nei muri, sotto i pavimenti e nei solai corre perciò di tutto, come vene nel corpo, ognuno degli impianti ha la propria rete, quindi i propri cavi o tubi, ed i propri punti di comando e se sono datati la cosa migliore da fare è la riqualificazione dell’impianto elettrico, cioè la verifica preventiva di quanto esiste ed il successivo intervento per riparare, modificare ed integrare fino ad ottenere un impianto sicuro, comodo ed efficiente, usufruendo pure delle agevolazioni fiscali.
autore: Massimo Meneghin