L’impianto termico, che riscalda e raffresca la nostra casa, è estremamente importante, per il comfort e… per il portafogli.
L’impianto termico costituisce grossa parte della spesa che sostiene chi abita una casa, infatti destinata al riscaldamento, cui per molti si è aggiunto il raffrescamento, ancora più costoso.
La trasformazione della temperatura interna dei locali durante la brutta stagione avviene generalmente mediante apparecchiature, denominate caldaie, bruciatori o simili, che trasformano qualcosa (gas, gpl, carbone, legna, gasolio, elettricità o altro) producendo del calore da distribuire nella casa, aumentandone -appunto- la temperatura, e quindi il nostro benessere.
Da tempo abbiamo superato la fase in cui il problema principe era, quanto meno per la maggior parte di noi, scaldarsi, oggi, dato per acquisito tutto ciò, vorremmo di più: farlo con qualità ed economia ma anche in modo sostenibile, rispettando l’ambiente, senza produrre inquinamento ma nemmeno sprecare energia, per motivi che sono economici ma anche etici.
Anche in questo caso si parla di riqualificazione energetica per indicare gli interventi che portano all’abbassamento del consumo di energia, ma la definizione non è proprio corretta: “risparmio energetico” è diverso da ”riqualificazione energetica”. Noi li consideriamo sinonimi ma la qualità è di più, anzi è altro, e deve riguardare tutti gli aspetti. Quello economico, infatti, può essere il motivo che ci spinge all’azione ma l’impianto che andremo ad installare ci darà la possibilità di risparmiare per avere un calore migliore per tempi, diffusione, regolazione, mantenimento e via dicendo.
Per riuscirci si deve dimenticare l’approssimazione, l’aver sempre fatto così ed i finti risparmi. Necessario è invece agire oculatamente, coinvolgere degli specialisti della progettazione termotecnica, prima, ed installatori qualificati, poi, senza trascurare la manutenzione periodica.
Il nostro ruolo, quello di semplici utilizzatori, ha comunque la sua importanza: un comportamento corretto ed “oculato” può dare un contributo maggiore di quello che si potrebbe pensare. Ovviamente a costo zero!
autore: Massimo Meneghin